Dopo la fase di contenimento della pandemia, anche la Croazia tenta di rimettersi in moto con la consapevolezza di convivere con il coronavirus. Oggi è scattata la prima fase di allentamento delle misure che include il ripristino del trasporto pubblico urbano e suburbano, nel rispetto di precise norme sul distanziamento sociale. A Zagabria il servizio è coperto da 130 autobus su 111 linee. Se il mezzo ha esaurito i posti disponibile, non si ferma alla fermata successiva. AI passeggeri si raccomanda di usare la mascherina, i guanti e il disinfettante. Un'altra raccomandazione riguarda i viaggiatori che non lavorano, ossia di usare i mezzi pubblici dopo le nove. Rimane bloccato invece il trasporto interregionale. Riaperti tutti i negozi tranne quelli nei centri commerciali e riavviati gli esercizi artigianali in cui non c’è il contatto ravvicinato con i clienti, come calzolai, sarti, copisterie e simili. "C'era qualche incognita sulla possibilità di trasmissione del virus tramite i capi di vestiario che si provano nei negozi. Una possibilità solo teorica per i capi che vengono indossati attraverso la testa" - spiega l'epidemiologo Krunoslav Capak del comando nazionale di crisi - "per cui la cittadinanza può stare tranquilla. In ogni caso i controlli sulle misure epidemiologiche sono molto rigorosi". Per molti esercenti la loro messa in pratica rappresenta un costo non indifferente per cui non escludono la possibilità di abbassare le saracinesche per sempre. E in Istria, per il decimo giorno di fila non si registra alcun nuovo contagio.
Valmer Cusma