Viene dato per scontato che il Tribunale regionale di Zagabria accoglierà la richiesta della carcerazione preventiva di 30 giorni per i cinque sospettati nello scandalo dell' INA. Ci riferiamo alla compagnia petrolifera croata che risulterebbe danneggiata di oltre 130 milioni di euro nei sotterfugi con il gas naturale di sua proprietà. In poche parole, il gas veniva venduto a un prezzo molto basso a una società compiacente che quindi lo rivendeva a un prezzo molto più alto sul mercato internazionale, dettato dalla crisi globale delle fonti energetiche. Come mente della banda viene indicato il direttore del Settore commerciale del gas naturale della INA Damir Škugor che assieme al padre Dane, avrebbe messo in tasca sui 67 milioni di euro. Poi Goran Husić e Josip Šurjak della societa' OMS Upravljanje che acquistava il gas a basso prezzo avrebbero incassato rispettivamente 12 e 9,2 milioni di euro. Sul conto della loro società sono rimasti 27 milioni quali proventi delle malversazioni, attuate dal giugno del 2020 ai giorni scorsi. Il denaro veniva poi riciclato sul mercato immobiliare. I reati ipotizzati nei confronti dei 5 sospettati sono abuso di fiducia nella gestione economica, associazione per delinquere e lavaggio di denaro.
Valmer Cusma