Alcune centinaia di affittacamere privati provenienti da tutto il paese si sono dati appuntamento in Piazza della Repubblica francese a Zagabria per protestare contro l'annunciato aumento del carico fiscale a loro carico. Qualora la proposta governativa dovesse ottenere disco verde in Parlamento, il 1° gennaio prossimo verrà introdotta l'imposta sugli immobili destinati agli affitti brevi sotto i 30 giorni, che sono quelli turistici. L'imposta andrà da 60 centesimi a 8 euro il metro quadrato, l'importo esatto comunque verrà definito dalle autonomie locali. Queste decideranno in maniera autonoma anche sulla tassa forfettaria per ogni posto letto. Per le aree più sviluppate come l'Istria e il Quarnero l'imposta andrà da 150 a 300 euro all'anno a posto letto. Praticamente il carico fiscale viene quadruplicato rispetto alla prassi attuale il che, come si è sentito dire al comizio, costringerà numerosi affittacamere privati a chiudere l'attività. "Questa è probabilmente la vera intenzione del governo'' è stato detto "che evidentemente vuole favorire le grandi compagnie turistiche e il capitale". Aspre proteste anche contro un'altra novità: quella secondo cui gli affittacamere turistici dovranno ottenere il consenso di almeno l'80 percento degli inquilini del condominio per svolgere l'attività, una disposizione che dovrebbe essere retroattiva. "Il governo non ha l'appoggio dell'80 percento dei cittadini" ha detto qualcuno "eppure rimane sempre al potere". Per domani è previsto un incontro tra i rappresentanti della categoria e il ministro del turismo Tonči Glavina accusato di scarsa sensibilità verso il settore.
Valmer Cusma