Foto: EPA
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In Croazia la sinistra pensa a un referendum per sancire anche nella Costituzione il diritto all'aborto. Si profila a Zagabria un braccio di ferro tra il centrodestra e il centrosinistra sulla delicata questione dell'interruzione della gravidanza. Le forze di sinistra non escludono di promuovere in autunno un referendum per fare sì che l'aborto diventi un diritto anche costituzionale. Già ora, di pari passo alle modifiche costituzionali tese a regolamentare i referendum popolari, la sinistra vorrebbe che nella Costituzione venisse inserito il diritto all'aborto, ovvero il diritto delle donne alla scelta. Il governo di Andrej Plenković, di cui l'HDZ è la forza principale, però, non vuole sentire ragioni e ritiene che già la legge attuale garantisca alle donne la possibilità di ricorrere all'interruzione della gravidanza. In altri termini, secondo il centrodestra, è superfluo scomodare la Costituzione. Ma la sinistra non s'arrende e intende sfruttare tutti gli strumenti democratici a sua disposizione per conseguire il suo obiettivo. Se la raccolta di sottoscrizioni avviata al Parlamento a favore delle modifiche costituzionali sull'interruzione della gravidanza non servirà a smuovere il centrodestra, non si esclude la possibilità di ricorrere al referendum. Si sta pensando infatti seriamente a una raccolta di firme per indire una consultazione popolare che sancisca l'introduzione nella Carta costituzionale del diritto all'aborto. Secondo l'opposizione di sinistra, capeggiata dai Socialdemocratici, anche la maggior parte del corpo elettorale del centrodestra è favorevole a fare sì che l'interruzione della gravidanza diventi un diritto costituzionale, per cui un eventuale referendum ha ottime probabilità di successo. Il premier Andrej Plenković però, pur definendo dannoso ogni divieto dell'aborto, non intende, comunque, cedere su una questione che ritiene sia di principio. Come dire, l'HDZ, in quanto "partito d'ispirazione democristiana" si batte "per la difesa della vita fin dal concepimento e desidera che il numero delle interruzioni della gravidanza sia quanto inferiore". Senza però, come ribadito da Andrej Plenković, imporre divieti di alcun genere, non graditi nemmeno alla Corte costituzionale.
Per cui a questo punto, per superare l'impasse, viste le posizioni contrastanti, è probabile che la sinistra ricorra a un'iniziativa referendaria.

Dario Saftich