Danko Končar, o meglio la sua società Kermas energija di Zagabria, non hanno mai destato troppa fiducia come partner strategico innanzitutto per la discutibile disponibilità finanziaria e poi perché secondo tante voci, nel suo mirino c'era l'immobile di Scoglio Olivi da sfruttare per fini turistici e commerciali.
A questo punto, mentre continua l'agonia del Gruppo Uljanik, la direzione e il Consiglio di vigilanza hanno deciso per il taglio netto. Ossia hanno rescisso unilateralmente l'accordo di partenariato strategico e invitato altri investitori interessati a farsi avanti, ad accedere alla date room del Gruppo Uljanik e ad inoltrare la proposta di partenariato con lo Stato per la messa in pratica del piano di ristrutturazione aziendale.
Il nuovo partner dovrà sborsare sui 300 milioni di euro di capitale fresco, altrettanto farà lo Stato e questa dunque dovrebbe essere la salvezza dei cantieri Scoglio Olivi di Pola e 3 maggio di Fiume.
La rescissione del contratto con Danko Končar viene definita l'ultima carta da giocare prima del processo fallimentare e della liquidazione dei due stabilimenti. Si calcola che con lui messo fuori dai giochi, si faranno avanti due possibili partner più volte citati dal ministro dell'economia croato, Darko Horvat, ossia il gruppo Smart ucraino e la Fincantieri di Monfalcone che finora non si sono mai pronunciati. E si parla anche dell'interesse del gruppo australiano Scenic per il quale a Scoglio Olivi viene costruita una nave da crociere polari.
Dal canto loro i sindacati chiedono un'immediata iniezione finanziaria che possa mettere fine alla penosa agonia.
Valmer Cusma