All'uscita dal carcere estradizionale di Remetinec a Zagabria Ajsoltan Nijazova si è detta piacevolmente sorpresa in quanto temeva di rimanere in cella almeno fino a lunedì o martedì prossimo. Ha dichiarato che le condizioni di vita nel carcere croato sono peggiori rispetto alle prigioni russe. È stata rimessa in libertà dopo che la corte extra dibattimentale del tribunale regionale di Zagabria ha accolto il ricorso contro la sua carcerazione presentato dal suo avvocato Lina Budak. Un ricorso basato, come sostengono le fonti ufficiose, sul fatto che la donna avrebbe già scontato la pena in Russia per la quale il Turkmensitan aveva spiccato mandato di cattura internazionale nei suoi confronti. Quindi come afferma l'avvocatessa, non può essere condannata due volte per lo stesso reato. Secondo vari analisti alla base della vicenda vi sarebbero però motivazioni di carattere politico. Va detto che la donna fa parte del gruppo musicale dissidente russo Pussy Riot. Era stata arrestata due giorni fa dalla polizia croata al confine con la Slovenia mentre si stava recando per un'esibizione a Zagabria assieme al suo gruppo.
Valmer Cusma