La contestata stella rossa doveva venir rimossa ieri dal tetto del Grattacielo di Fiume, ma lo hanno fatto con un giorno di ritardo. Evidentemente a qualcuno piaceva vedere il capoluogo quarnerino ai piedi del simbolo dell’ideologia comunista. Un simbolo contestatissimo non solo dai circoli politici della destra radicale, che tra l’altro giorni fa avevano dato vita a una protesta incendiando in centro città una stella rossa di carta, ma anche dai vertici dell’Unione Italiana che hanno fatto andare su tutte le furie il sindaco Vojko Obersnel. Evidentemente per quest’ ultimo, il meglio della plurimillenaria storia di Fiume è proprio il periodo sotto la Stella rossa. E il progetto “Monumento alla Fiume rossa – monumento che si difende da se’”, questo il titolo dell’installazione dell’artista Nemanja Cvijanović, non nuovo all’esaltazione dell’ideologia comunista, ha voluto essere un tributo ai 2.800 combattenti che persero la vita per la liberazione di Fiume. Però, ricordano giustamente gli italiani rimasti, nel nome della liberazione, tanti loro connazionali furono costretti ad andarsene, e di loro nessuno si è ricordato. La stella rossa è stata collocata sul grattacielo il 20 settembre, esattamente nel 73.esimo anniversario dell’annessione di Fiume, dell’Istria, di Zara e delle isole alla Croazia. Ebbene la rimozione è avvenuta nelle prime ore della mattinata, evidentemente per non dare nell’occhio, soprattutto per non essere vista della stampa. Comunque, un fotoreporter del quotidiano locale Novi List, si è trovato nel posto giusto al momento giusto grazie a una soffiata. La sua presenza però non è stata gradita dall’artista Nemanja Cvijanović e dal suo seguito, tanto che ne è nato un acceso diverbio. Al collega hanno intimato di cancellare le foto scattate senza tenere conto che i tempi del regime fanno ormai parte della storia.
Valmer Cusma