Indipendentemente dalle oscillazioni giornaliere, rispetto a due mesi fa il quadro epidemiologico è notevolmente migliorato tanto che la Croazia torna a fa parte dei paesi con la situazione migliore, sia in Europa che nel mondo. E sta calando anche la pressione sugli ospedali e di conseguenza il numero di terapie intensive. Per la dottoressa Alemka Markotić dell’unità di crisi nazionale è però ancora troppo presto per allentare le misure restrittive che, lo ricordiamo, rimangono in vigore fino al 31 gennaio. E l’ultimo bollettino indica 646 nuovi contagi nelle ultime 24 ore, meno del 50% rispetto all’aggiornamento precedente, in calo anche i decessi , scesi a quota 23. Nella regione litoraneo montana 69 nuovi contagi su 742 test di cui solo il 9,3 percento è risultato positivo. Al contempo sono guarite 189 persone. Purtroppo, però alla clinica ospedaliera di Fiume altri due decessi. In Istria solo 3 nuovi contagi e 21 guarigioni. All’ospedale di Pola sono ricoverati 49 pazienti di cui 6 hanno bisogno del respiratore. Intanto nel paese prosegue senza sosta la vaccinazione, finora ne sono state eseguite oltre 30.000. Ai gruppi prioritari degli anziani nelle case di riposo e degli operatori medico sanitari, è stata aggiunta l’area terremotata: qui vengono vaccinate le persone nelle sistemazioni collettive, i pompieri e i volontari impegnati nelle operazioni di soccorso della popolazione. Nelle prossime ore è atteso un nuovo contingente di 17.500 vaccini. I primi 4.000 della Moderna arriveranno martedì e saranno subito mandati nelle zone colpite dal sisma.
Valmer Cusma