Un incidente che va condannato e che non potevamo ignorare. Cosi il presidente del Sabor, Jandroković che al rientro a Zagabria ha raccontato quanto successo a Belgrado. “Abbiamo appreso di quanto stava accadendo dinanzi al Parlamento serbo qualche minuto dopo averne varcato la porta’’ ha detto Jandroković riferendosi all’ingiurioso gesto di Šešelj che ha, prima strappato da un piedistallo e poi calpestato, la bandiera croata. “Abbiamo ignorato gli insulti e le parole offensive che ci sono stati lanciati da Šešelj ma non potevamo rimanere indifferenti all’affronto al nostro simbolo nazionale” ha affermato ancora Jandroković affiancato in conferenza stampa, dal leader della Comunità serba in Croazia, Milorad Pupovac che ha biasimato l’incidente belgradese. E condanne arrivano dal mondo politico dei due paesi. Per la premier serba, Ana Brnabić quello di Šešelj è un gesto che non ha alcuna giustificazione e che rappresenta un’onta per tutto il paese. L’interruzione della visita a Belgrado è stata salutata dal presidente del governo croato, Plenković e dal capo dello stato Kolinda Grabar Kitarović. “E’ stata una decisione giusta” hanno dichiarato non mancando però di lanciare un invito alla calma. “Anche perché - hanno concluso - il destino di Serbia e Croazia è quello del dialogo e della collaborazione”.