Disperato appello al governo croato da parte dei produttori del rinomato formaggio di Pago per l'abbassamento dell'IVA sul prodotto. Al momento e' tra le piu' alte nell'Unione Europea. Se qualcosa non cambiera' sul piano fiscale - dicono - sara' a rischio l'esistenza dei piccoli reparti caseari nel paese. In Croazia l'Imposta sul Valore Aggiunto sul formaggio e' del 25%, in Italia invece e' del 4%, in Francia del 5,5, in Germania del 7 e in Slovenia del 9,5%. Lo sottolinea l'associazione dei produttori del pregiato formaggio di Pago a sostegno della richiesta di abbassamento dell'IVA inviata al governo. "Proponiamo il tasso tra lo 0 e il 5%" dice "onde poter mantenere prezzi concorrenziali sul mercato". In caso di risposta negativa da Zagabria alcuni produttori potrebbero chiudere i loro piccoli reparti caseari in quanto i costi di produzione sono enormemente lievitati e piu' di tanto non si puo' alzare il prezzo del prodotto finale. "Causa la prolungata siccita'" affermano "sul terreno carsico di Pago il pascolo era ridotto al minimo per cui si e' dovuto ricorrere al foraggio anch'esso rincarato. Ed e' salito anche il prezzo dei fertilizzanti quale riflesso del rincaro delle fonti energetiche. Rincarati anche il latte, l'energia elettrica, il gas e il materiale d'imballaggio". E non sono pochi quelli che temono di perdere il posto di lavoro mentre e' in pericolo la secolare tradizione del formaggio di Pago sull'isola. Il malcontento regna anche tra gli altri piccoli produttori caseari del paese, che hanno sottoscritto la stessa richiesta.
Valmer Cusma