C’è grande attesa per la terza fase di allentamento delle misure, dunque un nuovo passo verso la normalità della vita in Croazia. Come comunicato dal comando di crisi nazionale, si ritorna a circolare liberamente all’interno di tutto il paese, quindi non servono più i lasciapassare. Inoltre, viene riavviata gran parte delle attività economiche, aprono i centri commerciali, i locali di ristorazione, i parchi nazionali e naturali. Ma soprattutto il confine non sarà più una cortina di ferro. I cittadini croati possono entrare e uscire dal paese senza test e senza l’obbligo della quarantena, con la raccomandazione però di rispettare le misure epidemiologiche indicate dall’Istituto nazionale di salute pubblica. E si apre il confine ai cittadini stranieri che intendono entrare in Croazia per motivi economici o personali ritenuti validi. Un’ apertura che interessa da vicino gli Sloveni proprietari di beni mobili e immobili in Croazia, come ad esempio imbarcazioni o casette week end. Ebbene alla polizia confinaria croata sono tenuti ad esibire l’atto di proprietà del bene nonché’ a indicare la destinazione, il motivo e la durata approssimativa del viaggio. Niente test Covid -19 e niente quarantena, ma valida la raccomandazione a star lontano dai luoghi affollati per almeno 14 giorni. E inoltre l’obbligo di chiamare l’epidemiologo più vicino nel caso la temperatura superasse i 37,2 gradi e di lasciare alla polizia croata il proprio numero di telefono. Intanto l’ultimo aggiornamento sui contagi parla di altri 11 casi positivi nel paese, di cui ben 8 sull’isola di Brazza, dove il focolaio del virus è sempre attivo tanto che sull’isola stessa vengono rispristinate le rigorose misure epidemiologiche in vigore fino al 27 aprile scorso. Sono 3 i nuovi decessi, tutti di persone in età avanzata con patologie pregresse.
Valmer Cusma