Un pomeriggio di sangue e terrore quello odierno a Sebenico e nella vicina località di Vodice, dove un imprenditore, proprietario di un panificio finito in fallimento ha ucciso quattro persone a colpi di arma da fuoco, si presume un kalashnikov e poi si è dato alla fuga. Ne danno notizia tutti i media del paese. L’uomo ha dapprima ucciso la curatrice fallimentare della sua società e suo marito, quindi due creditori, probabilmente padre e figlio, proprietari di una catena commerciale con il quale l’ omicida aveva rapporti di affari. Dopo aver compiuto la strage è scappato al volante di un fuoristrada del tipo Škoda. La polizia gli sta dando la caccia e ha già bloccato le uscite da Sebenico. Ha lanciato un appello ai cittadini a non avvicinarsi alla sua auto di cui viene indicata la targa e ad avvertire subito le forze dell’ordine nel caso la notassero. Che cosa avrebbe spinto il panettiere a compiere il massacro? Si è fatto subito strada il regolamento di conti o forse vendetta. La stampa croata scrive che aveva firmato un contratto d’affari con una catena commerciale per il piazzamento dei suoi prodotti. Sarebbero quindi subentrati problemi di pagamenti e debiti tanto che alla fine la catena commerciale gli chiedeva spettanze per 66.000 euro. E visto che non pagava il panificio è finito in fallimento. È emerso poi che il panettiere aveva debiti verso la Direzione imposte, l’Azienda forestale, l’azienda del mercato di Sebenico ed altri enti. Il debito più grosso, pari a 400 mila verso la Banca OTP.
Valmer Cusma