Non si sono fatte attendere le reazioni alla dichiarazione rilasciata alla radio pubblica dal ministro della Difesa Mario Banožić sulla sua posizione favorevole alla reintroduzione del servizio militare obbligatorio. „Come me „ ha detto „ la pensano due terzi dei cittadini interpellati a proposito". La sua posizione viene appoggiata da qualche alto esponente militare secondo cui la Croazia in caso di conflitto dovrebbe fare affidamento sulle sue forze senza aspettarsi troppo dalla NATO di cui fa parte. Finora in merito non si e' espresso il premier Andrei Plenković. Nettamente contrarie le forze politiche all'opposizione quelle di sinistra e centrosinistra. Per il parlamentare Arsen Bauk del partito socialdemocratico, la NATO si e' impegnata a schierarsi in difesa di ciascun paese che vi fa parte inclusa dunque la Croazia. „ Da parte nostra" ha precisato Bauk „ siamo comunque favorevoli al mantenimento di un esercito professionale e del servizio militare su base volontaria". A sua volta il Capo dello stato e comandante supremo delle forze armate Zoran Milanović ha osservato che la leva non e' obbligatoria neanche in Russia. „La Costituzione croata e' chiara" cosi Milanović „non esiste il servizio militare obbligatorio. Per cambiare le cose, ci vorrebbero anni e anni di preparativi „ha aggiunto" senza contare gli alti costi della sua eventuale reintroduzione". Comunque il ministro Banožić non si da' per vinto e insiste sulla sua proposta facendo leva sul sentimento patriottico dei giovani, con la convinzione che la sua iniziativa ben presto otterra' luce verde dal governo.
Valmer Cusma