"Abbiamo discusso del fatto che viviamo in tempi instabili, nel Mediterraneo e in Europa, si stanno verificando gravi conflitti. Da una parte c'è l'aggressione russa contro l'Ucraina, dall'altra stiamo assistendo a una serie di azioni militari nel Medio Oriente”, ha detto il Minstro croato Božinović. “In un brevissimo lasso di tempo quasi un milioni di persone si sono rifugiate dal libano in Siria, questa situazione ci preoccupa molto e potrebbe determinare una nuova ondata migratoria verso i nostri paesi” ha ammonito il Ministro croato. Il Ministro sloveno Puklukar non si è sbilanciato sui controlli ai confini. “L'anno scorso, quando abbiamo istituito i controlli a causa della minaccia del terrorismo o di individui radicalizzati che potevano entrare in Slovenia e nei paesi dell'UE. La situazione in Medio Oriente non è migliorata, anzi, è peggiorata. Valutiamo costantemente la situazione nei paesi d'origine “ha detto Poklukar, aggiungendo che la popolazione locale non sta riscontrando grandi difficoltà nel passare le frontiere tra Slovenia e Croazia o tra Italia e Slovenia a causa dei controlli stabiliti. “Nonostante il nostro obiettivo sia quello di ridare piena operatività al sistema Schengen, è innegabile, ha dichiarato il Ministro italiano Piantedosi, che il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere, abbia prodotto un effetto deterrente degli ingressi irregolari. Per quanto riguarda l’Italia, dal 21 ottobre scorso sono stati rintracciati in ingresso al confine con la Slovenia circa 4.900 migranti irregolari ha spiegato il Ministro italiano; la metà rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Delle oltre 1600 persone denunciate a seguito dei controlli, 262 sono state arrestate, di queste 135 per favoreggiamento della immigrazione clandestina, ha spiegato Piantedosi. Tutti e tre i ministri auspicano che l'abolizione dei controlli alle frontiere interne dello spazio Schengen avvenga il prima possibile. Tuttavia, sottolineano che affinché ciò è possibile sarà necessario un adeguato controllo delle frontiere esterne, in particolare al confine croato-bosniaco, dove nonostante il rafforzamento dei controlli sul versante bosniaco, ci sono ancora difficoltà, poiché l'accordo già concordato per il dispiegamento delle unità della missione Frontex sul territorio bosniaco non è ancora stato firmato. A quanto sembra, si stanno facendo invece dei passi in avanti per l’istituzione delle pattugli trilaterali miste, sarebbe infatti già pronta una bozza del quadro giuridico per la loro istituzione.

Dionizij Botter

Foto: Ministrstvo za notranje zadeve/Boštjan Poklukar
Foto: Ministrstvo za notranje zadeve/Boštjan Poklukar