In giornata dovrebbe venir interrogato nella sede dell' USKOK, l' Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, il direttore del commercio di gas naturale della società INA Damir Škugor, il sospettato principale nello scandalo. Poi la procura deciderà se chiedere o meno la carcerazione preventiva di un mese per lui e per gli altri 4 sospettati, già interrogati. Il provvedimento viene dato per scontato, comunque la parola definitiva spetterà al giudice istruttore del Tribunale regionale di Zagabria. Škugor, così la ricostruzione della vicenda, vendeva il gas naturale sottoprezzo alla società privata di Josip Šurjak, tra l’altro, presidente della Camera degli avvocati della Croazia. Quest'ultimo poi lo rivendeva sul mercato internazionale a prezzi molto più alti dettati dalla crisi globale delle fonti energetiche. Nel giro figuravano altre tre persone. Tra queste il padre di Damir Škugor, pensionato, sul cui conto in banca era stata versata una buona parte del ricavato dal losco traffico. Per la precisione 67 milioni di euro il che ha fatto scattare l'allarme della Direzione imposte. Intanto il ministro dell'economia Davor Filipović già membro del Comitato di sorveglianza della INA, ha convocato per domani la riunione urgente della direzione della compagnia.
Valmer Cusma