Uno degli interventi di Pier Paolo Pasolini più spesso citati è la sua poesia sugli scontri del 1968 a Roma, in cui simpatizzava con i poliziotti perché, scriveva, "sono figli di poveri", mentre i contestatori, gli studenti universitari in corteo, avevano "facce di figli di papa'". Quelle parole, come ci ricordava recentemente anche Claudio Magris, "fecero scandalo, cosa non rara quando si trattava di prese di posizione di Pasolini su temi epocali".
Poeta (in italiano e in friulano, la lingua della madre), scrittore, regista, drammaturgo, anche pittore, Pier Paolo Pasolini ha incarnato probabilmente per l'ultima volta in Italia - con Leonardo Sciascia, amico fraterno - (e qui citiamo Filippo la Porta) "la figura pubblica dell'intellettuale eretico, coscienza del paese, voce dissidente solitaria e non allineata". Per questo, a cent'anni dalla nascita e a quasi cinquanta dalla tragica fine, nel novembre del 1975, Pasolini ci appare così attuale e la sua lezione sempre viva. Per questo Pasolini, contestato e scomodo in vita, continua a suscitare interesse, dibattito, discussione, e il suo ruolo nella cultura del Novecento appare sempre più centrale. Per questo continueremo ancora a lungo a leggere i suoi libri, dalle "Poesie a Casarsa" (con cui esordì nel 1946), ai romanzi "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta" fino all'incompiuto "Petrolio", in cui indagava su trame nascoste (uscito postumo).
Intanto, per l'anniversario è un fiorire di iniziative in tutta Italia. Manifestazioni importanti a Bologna, dove Pasolini nacque e studiò, con una mostra, un convegno e una retrospettiva integrale dei film a cura della Cineteca di Bologna; e poi a Roma, dove trascorse gli ultimi 25 anni; e naturalmente in Friuli, la sua "piccola patria", dove era solito trascorrere le vacanze estive e dove ha stabilmente abitato dal 1942 fino al trasferimento nella capitale. Il Centro studi Pasolini di Casarsa, che ha sede a Casa Colussi (l'abitazione della famiglia materna), inaugura oggi il nuovo allestimento museale, con arredi, foto, prima edizioni, lettere, testi autografi che raccontano il Pasolini friulano. E sempre a Casa Colussi apre al pubblico la pinacoteca che raccoglie i suoi quadri, opere che svelano un ulteriore aspetto del suo talento multiforme. Mentre da domani, ogni domenica, tornano le visite guidate alla scoperta dei luoghi di Pasolini a Casarsa.