Il cinema sloveno trova da sempre al Trieste Film Festival una sua speciale ribalta, e anche questa nuova edizione dell'appuntamento triestino non si smentisce, aprendo una finestra su una produzione che vive un momento di grande creatività. Lo dimostrano anche i due film in concorso: "Zbudi me" (Svegliami) del regista Marko Šantič e la coproduzione "Sigurno mjesto" (Un posto sicuro), opera prima del regista croato Juraj Lerotić, entrambi in programma giovedì prossimo, al Politeama Rossetti.

"Svegliami", presentato a Trieste in anteprima italiana, rispecchia nell'amnesia del protagonista, il giovane Rok, rimasto vittima di un incidente, il revisionismo di un'intera società. Per dirlo con le parole di Šantič, quarantenne regista e sceneggiatore nato a Spalato ma trapiantato in Slovenia, c'è una "generale ignoranza della Storia che riguarda ciascuno di noi", ed è esattamente ciò di cui parla il suo film.

Una guerra tutta invisibile è invece quella che si combatte nell'autobiografico "Un posto sicuro", diretto e interpretato da Juraj Lerotić, un film che ha fatto incetta di premi all'ultimo festival di Locarno, dove un tentato suicidio crea una frattura nella vita quotidiana di una famiglia. Un film ridotto all'essenziale, che si può condensare in poche parole, "salva la persona che ami", ne ha detto il regista.

Concludiamo con uno sguardo sulla programmazione della giornata di oggi. Fra le tante proposte, due documentari targati Friuli Venezia Giulia, "Trieste è bella di notte" di Andrea Segre, in anteprima assoluta questo pomeriggio al Teatro Miela, la sera "Un nemico invisibile", sul caso Rasman, il disabile psichico morto a Trieste nel 2006, ucciso dalla polizia. Una storia con un forte tema civile.

il 34° Trieste Film Festival continua fino a sabato 28 gennaio.

Un'immagine del film
Un'immagine del film "Svegliami" di Marko Šantič