Unico festival itinerante dell'ex Jugoslavia, il MIK ha resistito al passare del tempo (tranne una pausa tra 1987 e 1992, negli anni di crisi della Federazione e di nascita della Repubblica di Croazia), ha collezionato più di 400 serate e continua ad attirare migliaia di appassionati, chiamati a decretare, attraverso la somma dei punti attribuiti sera dopo sera, il loro vincitore.
Ad aggiudicarsi questa ventiseiesima edizione del "nuovo MIK" e quarantanovesima complessiva, diretta come sempre da Andrej Baša e presentata con la consueta simpatia da Mario Battifiaca e Robert Ferlin, è stato per il pubblico Joso Butorac con "Primorska arija" (Andrina i Frane Frleta – Suzana Blečić – Robert Grubišić) mentre la giuria ha premiato Gianluca Draguzet con “Lipča su njena oka dva” (Bruno Krajcar – Daniel Načinović – Janoš Feher). Sul podio per il pubblico anche Erik Balija e la klapa Tić, per la giuria Nina Kraljić e Suzana Štefanić. A Nina Kraljić, rappresentante croata all'Eurovision 2016, è andato anche il titolo di miglior interprete per “Se do kad je sveta”, composizione che si è inoltre aggiudicata i premi per il testo e per l'arrangiamento. Miglior debuttante Medea Market Sindik. In sala, accolta dal caldo applauso del pubblico, anche la grande Radojka Šverko.
Il MIK 2019 ha fatto tappa a Fiume, Pola, Castua, Punat e Novi Vinodolski, per concludersi sabato 22 ad Abbazia con la grande finale tenutasi, a causa del maltempo, nel Centro Gervais: un'ambientazione interna quasi inedita per un festival tipicamente più avvezzo alle piazze, ai parchi e ai lungomare, ma che ha conferito alla serata finale un'atmosfera più moderna ed elegante. Una manifestazione che rinsalda ogni anno il legame tra il territorio e la tradizione del dialetto ciàcavo (senza trascurare l'italiano e l'istroveneto) e che inizia già i preparativi per la sua cinquantesima edizione.
Marco Mosca