L'appuntamento viene riproposto in formula ibrida, parte in presenza e parte a distanza
Affronterà molteplici aspetti dello studio della lingua e della letteratura italiana la nuova edizione del corso di formazione per docenti curato dal Dipartimento di Italianistica dell'ateneo fiumano. Gli usi e le forme dell'italiano di oggi, la società, la storia e la cultura italiane del Novecento sono i due filoni che, con il contributo di qualificati relatori (tra cui numerosi in questa occasione sono quelli provenienti dall'Università di Klagenfurt) costituiranno argomento di riflessione e di discussione per i partecipanti.
L'interesse riscontrato dall'iniziativa è ancora una volta alto: una trentina di iscritti alla sessione in presenza, rivolta agli insegnanti delle scuole elementari italiane di Fiume, oltre duecento alla sessione a distanza, dedicata agli insegnanti di italiano come lingua seconda o straniera, che operano in regioni anche distanti dal capoluogo quarnerino e che la modalità da remoto, eredità della pandemia, consente di raggiungere con più facilità.
Il corso è organizzato in collaborazione con l'Agenzia nazionale croata per l'educazione e la fomazione (oltre che con l'Istituto italiano di cultura di Zagabria) e dunque ufficialmente riconosciuto ai fini alla carriera.
Ma torniamo al programma, come detto variegato, delle due giornate. Che toccherà anche questioni molto attuali e dibattute come le innovazioni per un linguaggio inclusivo, viste da alcuni come un'opportunità per la lingua, da altri come una minaccia. E a un passo dal centenario della nascita di Italo Calvino, che festeggeremo nel 2023, si andrà sulle orme del Barone rampante, protagonista di un libro che Calvino scrisse nella luce del ricordo - «anzi, la nostalgia», precisava lui - delle sue letture di bambino, e destinato a diventare uno dei personaggi più famosi della letteratura italiana del Novecento.