Un pensiero per l'Ucraina: " La nostra musica sia foriera di un messaggio di pace", ha detto Belli. Al concerto hanno presenziato anche l'ambasciatore d'Italia a Lubiana Carlo Campanile e il console Giovanni Coviello
Una serata magica, densa di emozioni e di atmosfera quella che ha vissuto il pubblico, molto numeroso, accorso ieri a Portorose in occasione del concerto inaugurale dell'anno di Tartini, 330° della sua nascita. Tutti in piedi per applaudire il violinista Salvatore Accardo, una gloria della musica, a ottant'anni ancora in scena. Il grande artista napoletano, che imbracciava il suo prezioso Guarneri del Gesù del 1730, ha eseguito con l'Orchestra Busoni due dei Concerti per violino e archi fra i più belli degli oltre cento scritti dal compositore piranese per le celebrazioni liturgiche nella Basilica Antoniana di Padova, il Concerto in La maggiore D96 e il Concerto in Sol maggiore D83.
"Molto emozionato di essere qui, nella città di Tartini", ha dichiarato il maestro Accardo al termine del concerto. "È un musicista notevole e ha una vena melodica fantastica, molto malinconica, direi, nella sua grandezza musicale".
A incorniciare il programma due Concertoni di Giulio Meneghini, allievo prediletto e successore di Tartini alla Cappella musicale del Santo. Riscoperti di recente dalla musicologa Margherita Canale, sono stati presentati in prima esecuzione moderna proprio dall'Orchestra Busoni, che li ha anche incisi. Lo storico complesso triestino diretto da Massimo Belli è stato anch'esso gratificato da una accoglienza entusiasta e ripetute chiamate.
"Fra questo concerto è stato bellissimo. Celebrare un anniversario così importante è stato per noi un onore e un grande piacere. Suonare poi con il maestro Salvatore Accardo che è stato anche il mio maestro - quando ero violinista, nella mia vita artistica precedente - è sempre una grande emozione", ha affermato il direttore.
Davvero un magnifico concerto, che ha aperto nel migliore dei modi le manifestazioni tartiniane previste quest'anno.