Il 2019 è stato un anno importante per Juan Octavio Prenz. In primavera l’assegnazione del Premio Nonnino e di riflesso la crescita esponenziale della sua popolarità. Lo scrittore non era abituato a risparmiarsi e, nonostante gli acciacchi dell’età, aveva sempre aderito alle offerte degli ambienti culturali. In primavera per l’incontro degli scrittori PEN di Bled è ospite a Lubiana dell’Associazione degli scrittori della Slovenia, festeggiato quindi al Teatro di Capodistria nel quadro degli incontri dedicati alla lettura. Nell'ottobre scorso i colleghi e gli amici dell'Università di Trieste gli rendono omaggio al Museo Revoltella. Uomo raffinato, colto, con un infinito senso dell'humor, Juan Octavio Prenz ha affascinato profondamente il suo pubblico, costituito dagli affezionati lettori dei suoi libri, in cui i protagonisti lottano per la libertà. Era nato nel 1932 a Ensenada de Barragàn in Argentina da genitori istriani. Dopo la laurea all'università di La Plata si trasferisce in Europa, a Belgrado, dove insegna alla facoltà di filosofia. Nel 67 rientra in Argentina, che però dovrà ben presto lasciare per motivi politici. Nel ’79 è di nuovo a Belgrado, quindi si stabilizza a Trieste, nonchè a Venezia e a Lubiana, dove nei rispettivi atenei insegna lingua e letteratura. Juan Octavio Prenz è stato un grande scrittore, sensibile ai temi dello sradicamento e della ricerca di identità, autore di una serie di romanzi di ampio spessore, come il capolavoro »Il signor Kreck e “Solo gli alberi hanno radici”, ripubblicati di recente dalla casa editrice La nave di Teseo. Di Prenz va ricordata anche “Figure di prua” una raccolta di liriche permeate di una poesia malinconica e appassionata, le polene delle vecchie navi in disarmo, quei volti femminili misteriosi e fatali, che gli ricordavano l’infanzia in Argentina.
Miro Dellore