Aveva da poco festeggiato il traguardo del secolo, ricevendo anche gli auguri del presidente Mattarella. Con Gianrico Tedeschi, morto la notte scorsa nella sua casa sul lago d'Orta, se ne va un grande attore, che ha dedicato tutta la sua vita alle scene, dal teatro alla tivù, e attraversato tutti i generi, dai testi impegnati al varietà. E la pubblicità del Carosello, certo, di cui è stato protagonista assiduo: era lui l'uomo che dava il volto alla caramelle Sperlari. Una carriera lunghissima, la sua: solo quattro anni fa Gianrico Tedeschi, che era nato a Milano nel 1920, si divertiva ancora a recitare. Aveva esordito in un campo di prigionia in Germania, dove era stato deportato perché, dopo l'Otto settembre, andato sottotenente in guerra, si era rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò. Dopo la Liberazione riesce a entrare in Accademia a Roma e nel 1947 debutta sotto la guida di Giorgio Strehler. Inizia così una carriera di successo, che lo vede lavorare con i più grandi registi, da Visconti a Ronconi, cimentandosi anche nella rivista e nella commedia musicale di Garinei e Giovannini, e partecipando a storici sceneggiati televisivi. Sempre perfetto, sempre a suo agio, nel classico e nello spettacolo leggero. Attore di forte empatia con il pubblico, e dal particolare umorismo, Gianrico Tedeschi ha lavorato molto anche nel cinema e perfino alla radio. Di questa sua incessante voglia di fare l'artista diceva che l'importante è non perdere mai la misura, ricordare che "il teatro è un grande gioco, magari tragico" e conservare quel recitare "semplice, buttato via, moderno" che dà il sottotitolo al suo libro-intervista autobiografico "Teatro per la vita", scritto con la figlia Enrica. (ornella rossetto)
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