Da Belgrado ai palcoscenici più prestigiosi. Ne ha fatta di strada Aleksandar Madžar, classe 1968, studi al Conservatorio di Strasburgo e a Bruxelles, acclamato da oltre vent'anni come uno dei più grandi pianisti europei di musica classica. Questa sera l'artista che adora Trieste (come ha raccontato in un'intervista) apre al Ridotto del Verdi il 18esimo festival pianistico della Chamber Music "Giovani interpreti e grandi maestri", cinque concerti con grandi nomi della tastiera a cui porrà il suggello il 28 ottobre il pianista Maurizio Baglini con i Virtuosi Italiani. Il programma della serata inaugurale è interamente dedicato a Beethoven, di cui Madžar è interprete raffinato: un viaggio tra le vette del compositore tedesco che rientra nella preparazione di una integrale delle sonate beethoveniane che il pianista serbo ha messo in progetto per il prossimo anno.
E già domani al Verdi un altro attesissimo appuntamento, "Vivere una fiaba", concerto-spettacolo per i cinquant'anni di carriera di Katia Ricciarelli realizzato in collaborazione con la Fondazione lirica e il Comune di Trieste. Un evento che insieme all'orchestra della Fondazione vedrà alternarsi sul palcoscenico numerosi e importanti ospiti con cui la grande soprano ha condiviso una sfolgorante carriera fra opera lirica, cinema e televisione. Uno spettacolo che l'artista ha voluto proporre a Trieste, città - ha dichiarato - dove si respira un'attenzione per la cultura che da altre parti manca. E c'è l'importante legame con il teatro Verdi, dove Katia Ricciarelli ha inaugurato da regista dell'opera I Puritani la scorsa stagione lirica. Compito che le spetterà anche quest'anno con la prima esecuzione di Turandot e Aida. (o.r.)
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