L'intervento dell'accademica croata al termine dei lavori del convegno "Edifici amministrativi comunali nel medioevo", un incontro - che prosegue nella giornata di oggi - promosso dal Centro internazionale di studi storici comparati dell'Università di Lubiana con l'Archivio regionale di Capodistria e la Comunità degli italiani "Santorio Santorio"
Dal nome la diresti italianissima, e in verità ha radici dalmate Nella Lonza, storica del diritto e Accademica croata delle Scienze e delle Arti che alla sua Ragusa ha dedicato tanti studi. Esperta di fonti giuridiche medievali, ha inoltre curato l'edizione di molti statuti dell'Istria veneta, da quello di Cittanova a quello di Dignano, e poi di Pinguente e di Duecastelli. Una specialista autorevole, insomma, e una tra le presenze di spicco del convegno che si chiude oggi a Palazzo Gravisi. In omaggio alla sede che ne ospita i lavori, il suo intervento sullo statuto di Capodistria del 1423 - al centro quest'anno in città di numerose iniziative - Nella Lonza l'ha svolto in italiano, lingua che conosce molto bene. "È un testo molto importante - spiega la studiosa - perché reca il simbolo della città e della comunità, e poi perché rimase in vigore per oltre 350 anni. Ma sarà da notare che in questa redazione dello statuto si possono scoprire anche degli strati più antichi, quindi si ci troviamo al cospetto di una storia perfino più lunga dei suoi 600 anni".
Di alto profilo anche gli altri relatori del convegno, che indaga veste architettonica, significato e funzioni degli "Edifici amministrativi comunali" di età medievale lungo le coste dell'Adriatico orientale, da Trieste fino al Montenegro. Non senza una tappa, naturalmente, a Capodistria, un caposaldo del dominio veneziano in Istria. Il cui Palazzo pretorio, di origini duecentesche, va annoverato tra i più importanti edifici amministrativi della Serenissima. Ce lo ricorda lo storico Dušan Mlacović, a capo del Centro internazionale di studi storici comparati dell'Università di Lubiana, ente promotore del convegno. Che aggiunge: "La rinnovata possibilità di accedere ai documenti dell'Archivio municipale di Capodistria, che si trova a Venezia, consente ora di approfondire la storia più antica, medievale, dell'intera struttura che prospetta sulla Platea Communis capodistriana".