Una delle esposizioni d'arte italiane più attese dell'autunno sta per aprire i battenti. "Van Gogh. I colori della vita", ospitata al Centro San Gaetano a cura di Marco Goldin, candida Padova a diventare una delle mete più frequentate dal popolo delle mostre nei prossimi mesi. Goldin, che da decenni con la sua Linea d'ombra confeziona rassegne da record, ha costruito una mostra che - nelle parole dello stesso curatore - "ha l'ambizione di inserire Van Gogh nel flusso del suo tempo, nella precisa relazione con altri artisti che per lui hanno contato". La rassegna si dipana attraverso un centinaio di opere, in un allestimento a tu per tu con i capolavori del celebre pittore post impressionista, artista maledetto morto suicida a soli 37 anni nel 1890, compreso l'iconico Autoritratto con cappello di feltro grigio, prestito d'eccezione del Museo Van Gogh di Amsterdam. E poi tanti altri dipinti famosissimi, provenienti dai maggiori musei, come "Il seminatore", i vari campi di grano, "L'Arlesiana", i paesaggi intorno al manicomio di Saint-Remy. A questo straordinario corpus si aggiungono dipinti di artisti legati al maestro olandese, come Millet, Gauguin, Seraut e Signac e tre lavori di Francis Bacon a testimoniare l'influsso che il maestro olandese ha avuto nel Novecento. Per la visita è consigliata la prenotazione, che è invece obbligatoria per la mostra sui Macchiaioli, in arrivo, sempre a Padova, a Palazzo Zabarella. Dal 24 ottobre oltre cento opere per riscoprire un capitolo importante dell'arte italiana. Una mostra dedicata all'Italia che risorge di oggi e di allora. Da Signorini a Fattori a Boldini, un movimento che tra momenti di vita quotidiana e paesaggi seppe raccontare i valori dell'uomo e anticipò gli Impressionisti. (ornella rossetto)
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