Tra gli anniversari di questo 2021 c'è anche il bicentenario della nascita del pittore piranese Cesare Dell'Acqua, artista rinomato, che fu attivo fra Trieste e Bruxelles. Dopo le iniziative, realizzate dalla comunità italiana, che la scorsa estate lo hanno ricordato nella città natale, arriva ora il catalogo generale delle sue opere, "Cesare dell'Acqua 1821 - 1905". Volume a firma dell'esperto Flavio Tossi edito dall'Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata di Trieste insieme alla Società di studi storici e geografici di Pirano, la Comunità degli italiani e la Comunità autogestita della nazionalità italiana piranesi, oltre al Centro Carlo Combi di Capodistria, che verrà presentato a Trieste oggi alle 18 al Civico museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata di via Torino, e domani alle 17.30 a Pirano, a Casa Tartini.
Tutto Dell'Acqua in un volume. Con un lavoro frutto della passione di una vita intera, Flavio Tossi, muggesano, accomunato al pittore ottocentesco dal fatto di vivere a Bruxelles, dove scoprì l'artista piranese, presente anche nella collezione reale, regala agli estimatori d'arte la prima monografia completa delle opere del maestro, ai suoi tempi assai popolare a Trieste e in Europa, prima che lo stile storico in cui eccelleva venisse sorpassato da nuove tendenze artistiche.
Annunciato in occasione delle celebrazioni del bicentenario realizzate a Pirano la scorsa estate in collaborazione con lo stesso Tossi e ora uscito dalle stampe, il Catalogo generale del pittore ripercorre dunque in 256 pagine riccamente illustrate l'intero percorso creativo di Cesare Dell'Acqua, uno dei più importanti pittori istriani di sempre, nato a Pirano nel 1821 e dopo gli studi a Venezia e gli anni triestini dalla metà del secolo attivo in Belgio (vi morirà nel 1905), dove si affermò pienamente, ottendendo numerosi riconoscimenti anche a livello internazionale. Vengono messi in luce i diversi generi in cui si espresse la sua versatile attitudine artistica, dalla pittura di storia e da quella decorativa (di cui a Trieste restano importanti opere) ai ritratti, i disegni, gli acquerelli, con l'ambizione di documentare - scrive Tossi - "quanto finora conosciuto del suo lavoro, raccogliendo tutte le immagini disponibili delle sue opere e informazioni su quelle di cui non si sono reperite illustrazioni".
"Non potevo ammettere", ci ha raccontato l'autore, "che un artista che in vita ha esposto in tantissime città europee e anche negli Stati Uniti, addirittura a più riprese in Australia, fosse così dimenticato. E non soltanto a Pirano, dove non avendo lasciato nulla era anzi semplicemente sconosciuto. Nella stessa Trieste, dove c'è tanto di lui, Dell'Acqua era praticamente accantonato, perché rappresentava un certo tipo di pittura che non andava più di moda. Ho cominciato a dedicarmi all'artista negli anni Ottanta e questo volume lo considero un po' il mio testamento, che lascio a chi abbia voglia di approfondire, perché su Dell'Acqua c'è ancora molto lavoro da fare".