Un viaggio nell'arte europea lungo due secoli, alla scoperta di specificità, tendenze comuni e intrecci fra le diverse culture figurative nazionali. S'intitola "Geografie dell'Europa. La trama della pittura tra Ottocento e Novecento" il nuovo, ampio progetto espositivo disegnato dal curatore e critico d'arte Marco Goldin. Una sequenza di grandi mostre al via a Padova, recentemente riconosciuta Patrimonio Unesco, con il primo atto, "Dai romantici a Segantini", ospitata al Centro San Gaetano dal prossimo 29 gennaio (e fino al 5 giugno 2022). 76 opere provenienti dalla prestigiosa collezione della fondazione svizzera Oskar Reinhart di Winterthur per un racconto pieno di fascino dell'arte dell'Ottocento, fra Germania e Svizzera. Per citare lo stesso Goldin, "storie minime dentro l'universo della natura, ma anche volti. Un grande romanzo ottocentesco". Nelle sette sezioni tematiche, dipinti di artisti come Caspar David Friedrich, autore di "Le bianche scogliere di Rügen" (1818), uno degli emblemi del romanticismo, e poi Arnold Böcklin e il simbolista Ferdinand Hodler, fino all'Impressionismo tedesco e alle novità, francesizzanti, del colore di pittori svizzeri come Cuno Amiet e Giovanni Giacometti (il padre dello scultore Alberto); per concludere con la luminosità di Giovanni Segantini.
Tra Hodler e Segantini nasce la devozione per la montagna. "La mostra - annuncia Goldin - ne darà ampia e appassionata testimonianza, innalzando così alla natura un vero e proprio inno".

Giovanni Segantini,
Giovanni Segantini, "Paesaggio alpino con donna all'abbeveratoio" (1893)