C'è una Barcolana di carta, fatta di libri e di parole, che porta a Trieste autori noti e meno noti ma sempre interessanti. Anilda Ibrahimi, fra i protagonisti di quest'anno, è una scrittrice di origine albanese che da tempo vive in Italia e scrive nella nostra lingua libri di grande successo. L'ultimo s'intitola "Volevo essere Madame Bovary", una storia di emancipazione femminile sullo sfondo della nativa Albania. Ecco poi Drago Jančar, tra i più affermati scrittori contemporanei sloveni, autore di opere premiate a livello europeo, che accompagna a Trieste l'edizione italiana del suo romanzo "E l'amore anche ha bisogno di riposo", una coinvolgente storia ambientata durante la seconda guerra mondiale nella città di Maribor occupata dai nazisti. Molto atteso è il musicista Mauro Pagani, una vita dentro la musica italiana, che ha raccontato in un libro, dalla Pfm a De André.
La quarta edizione della rassegna "Barcolana, un mare di racconti" va in scena da giovedì a sabato al Salone degli Incanti, con dieci autori e nove incontri (tre al giorno), diretta da Alessandro Mezzena Lona. Il festival prende il titolo, appunto, da un libro. Un volume a più voci - gente di mare, ma anche scrittori, giornalisti, letterati - uscito nel 2018 in occasione della cinquantesima edizione della grande regata velica triestina, e che Mezzena Lona ha curato insieme al presidente Mitja Gialuz.
"Il festival - spiega il direttore artistico - ha la stessa linea conduttrice. Cerca di portare a Trieste scrittori che ambientano le loro storie in mare, come i primi due ospiti della giornata inaugurale Lorenza Stroppa e Francesco Musolino, ma anche autori che trattano il problema della condizione della donna o che raccontano storie di immigrazione. Quindi il viaggio declinato in tutte le sue possibilità, viaggio fisico, viaggio per mare, ma anche viaggio mentale".
Non resta che augurare buon vento a tutti i lettori.