La Berlinale 2020, che chiuderà il primo marzo, si aprirà con un film dedicato allo scrittore J.D. Salinger, uno degli autori più amati della letteratura statunitense, scomparso dieci anni fa. Il festival apre infatti con “My Salingers Years” del regista Philippe Falardeau, adattamento del romanzo di Joanna Rakoff. La pellicola, con protagonista Sigourney Weaver, racconta la storia vera di una giovane donna che ha lavorato con lo scrittore, notoriamente schivo e introverso. Tra i titoli del concorso spiccano “Undine” di Christian Petzolds, che racconta le atmosfere di Berlino, “First Cow” della statunitense Kelly Reichardt e “Rizi” di Ming-Liang Tsai. In gara anche due film italiani, ambedue con protagonista l’attore Elio Germano, “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti e “Favolacce” dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo. Da ricordare anche la produzione tutta italiana di “Siberia” di Abel Ferrara con Willem Dafoe. Fuori concorso “Pinocchio” di Matteo Garrone, un regista molto ammirato e premiato a Belino. La rassegna proporrà in tutto 340 film. Dei diciotto film in gara il direttore artistico osserva che “presentano la parte oscura dell’uomo, fotografano la realtà di oggi e non sono senza speranza, ma il quadro che ne esce non è certo entusiasmante”. A Berlino è rappresentata anche la Slovenia. Inserita nella sezione Panorama c’è la coproduzione “Il padre” del regista Srdan Golubović, presentato sabato prossimo. Quest'anno non sarà assegnato il premio Alfred Bauer a seguito della recente scoperta della sua adesione e ruolo in epoca nazista. La speciale ricorrenza di quest'anno sarà festeggiata inoltre con la presenza di sette registi internazionali premiati con l'orso d'Oro, tra cui Paolo Taviani.
Miro Dellore