Con la cerimonia di consegna dei premi Vesna si conclude questa sera all'Auditorio di Portorose il 24esimo Festival del cinema sloveno. Molto ricco quest'anno il programma con complessivi 84 film, di cui 54 nei vari concorsi. Ampia anche la partecipazione degli addetti ai lavori e del pubblico.
In gara per i premi Vesna anche sei lungometraggi, quattro documentari e nove pellicole in coproduzione slovena di minoranza. Oltre ai premi Vesna per le varie categorie in palio anche il Premio del pubblico, il Premio Iridium per il migliore film di esordio, il Premio Art Cinema della rete cinematografica slovena, il Premio FIPRESCI della stampa specializzata internazionale e il Premio dei giovani critici. Quanto basta dunque per annunciare una serata intensa e ricca di emozioni. Ieri e all'inizio del festival sono stati assegnati già alcuni importanti premi, i premi Kosobrin e il Premio Metod Badjura alla carriera, andati rispettivamente all'attrezzista Rudi Požek, allo specializzato luci Drago Jarić e alla 103enne ingegnere e innovatrice nel campo delle luci Emilija Soklič. Quest'ultima omaggiata alla serata di apertura con dieci minuti di standing ovation. L'edizione di quest'anno diretta da Bojan Labovič
è stata particolarmente ricca di proposte, paradossalmente anche grazie al »fermo« del festival dell'anno scorso a seguito dell'emergenza sanitaria e delle produzioni in lista d'attesa che sono state ultimate quest'anno. Giudizi favorevoli da parte della critica per la maggioranza delle pellicole. Tra i favoriti di questa edizione vanno iscritti, per quanto riguarda il concorso principale, il lungometraggio Sanremo di Miroslav Mandić, un quadro sensibile ed emozionante della demenza senile, candidato sloveno all'Oscar per la selezione di film stranieri, la pellicola Un tempo eravamo umani di Goran Vojnovič che propone una riflessione sul trattamento inumano subito dai migranti, il lungometraggio sul tema della disilusione di Darko Sinko, intitolato L'inventario, già proposto al Festival di San Sebastian. Nella categoria documentari in pool position Classe di settembre, il racconto del regista Igor Šterk di un anno militare in marina trascorso sull'isola di Lissa. Il festival ha proposto quest'anno diversi incontri, tavole rotonde e masterclass dedicate alle problematiche del mondo del cinema.
Miro Dellore