Nato in un piccolo paesino del Minnesota, Dultuth, il 24 maggio 1941, con il nome di Robert Allen Zimermann, costruisce la sua carriera attingendo per i suoi primi brani al folk americano tradizionale, stringendo amicizia con personaggi come Johnny Cash, Pete Seeger e Woody Guthrie. Sfuggente, riservato e a modo suo simpatico, ha cominciato a cantare da giovanissimo, a 19 anni, esordendo con canzoni folk come “Blowin in the wind” e “Masters of war” decisamente idealistiche e pacifiste, piene di riferimenti letterari, culturali e molto avanti per la sua epoca. Negli anni Sessanta abbraccia il rock blues con brani molto ritmati come “I want you” o “Just like a woman”, per ritornatere poi nei decenni successivi al suo amato genere, il folk. In mezzo secolo di carriera, Dylan, è stato fra gli artisti più versatili e duraturi, cambiando pelle fra diversi stili e tematiche. E' stato pure un personaggio dalla vita movimentata, sia in campo professionale che nella vita privata. Sempre in avanti e controcorrente e con qualcosa da dire e da mettere in discussione. Dylan non ha mai avuto un carattere facile. Incostante, lunatico, playboy, ha avuto diverse fidanzate, la più famosa è Joan Baez, con cui ha condiviso un importante sodalizio artistico. Una pietra miliare per la musica e la letteratura: 125 milioni di dischi venduti, dieci Grammy, l'Oscar nel 2001, il Nobel per la letteratura nel 2016, che lo pone accanto a Omero e Ovidio, ma che non manca di scatenare polemiche in tutto il mondo, anche per l'atteggiamento irriverente di Dylan. Carisma e mistero, realismo e mitologia: in sei decenni alla ribalta Dylan e' stato un veggente senza età e la voce di una generazione. (mid)

Foto: EPA
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