Non ci poteva essere luogo più fortemente simbolico per l'omaggio della comunità slovena di Trieste a Boris Pahor, testimone delle tragedie del Novecento, morto lunedì all'età di 108 anni: il Narodni dom, che lo scrittore da bambino vide distrutto dalle fiamme dello squadrismo fascista nel 1920, e infine restituito alla sua comunità cento anni dopo. Una giornata storica che il presidente sloveno Borut Pahor ieri ha ricordato nell'esprimere il suo cordoglio per la scomparsa di un uomo e di uno scrittore "che ha incarnato la lotta contro tutti i totalitarismi, che ha creduto e vissuto la verità e la giustizia", e ha significato tanto per la nazione slovena.
Il Capo dello Stato ha rammentato anche le onorificenze di entrambi i Paesi conferite a Boris Pahor in occasione di quel memorabile evento insieme al "presidente e amico italiano Mattarella", decorazioni che lo scrittore triestino sopravvissuto ai lager nazisti volle dedicare "a tutti i morti di cui ho scritto, a cominciare dai quattro eroi di Basovizza".
Per Borut Pahor, lo scrittore "fu un grande europeista e sarà di ispirazione anche dopo la sua morte. L'auspicio è che le nuove generazioni vivano nello spirito di Pahor".
Diverse le autorità presenti alla cerimonia, iniziata con un minuto di silenzio e alcune letture, in sloveno e in italiano, tratte dall'autore di "Necropoli".
"Boris Pahor è stato e resterà, grazie ai suoi lavori, memoria e testimone autorevole di libertà e dei diritti dell'uomo", ha osservato il sindaco Roberto Dipiazza, che ha voluto portare a nome suo personale e della città le condoglianze ai familiari e alle persone più vicine a Boris Pahor, "in questo luogo simbolo sia dei drammi del Novecento sia ora di pacificazione". Mentre il prefetto di Trieste Annunziato Vardè ha letto un messaggio del sottosegretario agli Interni (con delega alle minoranze ) Ivan Scalfarotto, che sottolinea l'opera dell'uomo e dell'intellettuale "espressione intensa di passione civile".
Nel susseguirsi degli interventi, il commosso ricordo del "maestro e amico" della senatrice Tatjana Rojc, che di Pahor ha curato l'autobiografia "Così ho vissuto".
I funerali martedì 7 giugno al cimitero di Sant'Anna a Trieste.