Chiuso per colpa del Covid fino a nuovo ordine, il Museo Gypsoteca Antonio Canova di Possagno (Treviso) ha voluto comunque presentare, per ora solo sui canali social, il restauro di Paolina Bonaparte come Venere vincitrice, ossia del modello originale in gesso che servì al grande artista neoclassico per realizzare la statua in marmo ora esposta alla Galleria Borghese di Roma, una delle opere più celebri di Canova, in cui è rappresentata la sorella prediletta di Napoleone, mollemente distesa su un'agrippina. Era il luglio scorso quando un turista austriaco, per scattarsi un selfie accanto a uno dei gioielli del museo, non aveva trovato di meglio che sedersi su tanta bellezza, spezzando alla statua le dita di un piede. In questi mesi si è rimediato allo sfregio con un intervento ricostruttivo, e il gesso di Paolina è tornato a impreziosire la casa natale canoviana. Un ritorno festeggiato con una mostra, al momento visibile solo on line ("Paolina. Storia di un capolavoro", fino al 30 maggio), che da un lato ricostruisce sulla base di lavori preparatori (disegni e dipinti) il percorso ideativo di Canova fino all'opera definitiva, fra il 1804 e il 1808, dall'altro ripercorre le vicende storiche del gesso dalla sua genesi ad oggi. L'esposizione dà il via alle celebrazioni del prossimo anno, bicentenario della morte di Canova, uno dei più grandi scultori di tutti i tempi, nato a Possagno il primo novembre 1757 e morto a Venezia il 13 ottobre 1822. Motore della ricorrenza sarà proprio Possagno con la Fondazione Canova, l'onlus presieduta da Vittorio Sgarbi che gestisce il Museo e la Gypsoteca. E già si annunciano due mostre per i prossimi mesi, l'una destinata a mettere a confronto Caravaggio e Canova sul tema della "Maddalena", l'altra, in calendario a fine anno, sulla corrispondenza tra Canova e la contemporaneità

Foto museocanova.it
Foto museocanova.it

.