Sarà lo scrittore Goran Vojnović, l'autore del fortunato romanzo "Čefurji raus!" (Feccia del Sud via da qui), a inaugurare oggi pomeriggio in dialogo con gli studenti di alcuni istituti superiori
cittadini il calendario di eventi (per ora necessariamente online) in occasione dei settant'anni dall'istituzione, a Capodistria, di un servizio bibliotecario pubblico rivolto all'utenza di lingua slovena. Incontri, pubblicazioni e mostre scandiranno l'anniversario della Biblioteca centrale, nata nel 1951 con il passaggio dell'ottocentesca Biblioteca civica sotto la gestione delle nuove autorità jugoslave. Settant'anni in cui l'attenzione per la cultura italiana non è però venuta meno: la "Srečko Vilhar" è una biblioteca bilingue, che opera al servizio di entrambe le realtà linguistiche del territorio, con una sezione in lingua italiana che collabora attivamente con le istituzioni minoritarie e cura un ventaglio di iniziative rivolte specificamente al pubblico dei lettori di lingua italiana. Né va trascurata la parallela valorizzazione dei fondi storici, migliaia di volumi per la massima parte in italiano che costituiscono una collezione senza eguali in Slovenia. Dal primo febbraio gli esemplari più preziosi saranno presentati all'interno di una mostra allestita dal settore Storia patria, che annuncia inoltre per l'autunno un'esposizione e un convegno dedicati al medico capodistriano Santorio Santorio, il padre della fisiologia sperimentale moderna. Due saranno le iniziative per il settantenario pensate in particolare per l'utenza italiana, il progetto Leggiamo insieme rivolto alle scuole, e l'utilizzo della piattaforma di prestito digitale MLOL per garantire una quanto più vasta accessibilità al libro e alla lettura. E sono solo alcuni degli appuntamenti di un anniversario che la Biblioteca centrale affronta con la consapevolezza di costituire un motore importante della vita culturale della città . Molto più che un deposito di libri: un luogo di scoperte. E poi c'è quel titolo, di "Comune amico del libro", che Capodistria ha appena ricevuto, una sfida, dice il direttore David Runco, a fare ancora meglio. Soprattutto nel momento difficile e complicato della pandemia.
Ornella Rossetto
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