Ornella Muti, diva senza tempo, a dare voce e volto all'insolita Penelope disegnata da Luigi Malerba nel romanzo "Itaca per sempre", che Margherita Romaniello ha trasposto per il teatro. Una Penelope tutt'altro che paziente e remissiva. È una donna forte e combattiva almeno al pari del suo marito dal multiforme ingegno, l'eroina dello spettacolo in scena questa sera al Comunale di Capodistria, con Ornella Muti nel ruolo della sposa di Ulisse affiancata da Pino Quartullo, che cura anche la regia di "Mia moglie Penelope": un reading brioso e divertente, incorniciato da musiche dal vivo, che ha raccolto ovunque grande successo di pubblico.
Quanto si è riconosciuta, l'attrice, nel ruolo di questa inedita Penelope? "È difficile riconoscersi in personaggi così altisonanti, in storie così antiche", racconta ai nostri microfoni. "Sicuramente mi riconosco in una donna che si sente tradita dalla poca fiducia che ha Ulisse nei suoi confronti. È un testo che quando Pino me l'ha proposto, questa revisione mi ha molto colpito e molto emozionato, proprio perché è una visione totalmente diversa, una visione dalla parte della donna e non solo dalla parte di Ulisse".
Più uomo e meno eroe, l'Ulisse di Pino Quartullo. Cosa significa - chiediamo all'attore e regista - lavorare con una star come Ornella Muti? "È un premio della vita!", risponde lui. "Perché Francesca ( Francesca Rivelli è il vero nome di Ornella Muti, ndr) oltre ad essere una ragazza divertente, che ama il suo lavoro, serissima ... è anche bravissima, bellissima, divissima, tutto superlativi! E quindi è un grande piacere e un grande divertimento. E poi soprattutto per un ruolo come questo serviva un'attrice di carisma, con una certa regalità e con ironia, ma anche il peso di una donna di carattere. Francesca ha tutte queste caratteristiche , soprattutto la bellezza di una donna che Ulisse, dopo vent'anni, trova più bella di prima. E Francesca è così, sempre più bella".