Verrà consegnato domenica prossima, alla Casa del cinema di Gorizia, il Premio Darko Bratina "Omaggio a una visione", assegnato in memoria del sociologo e politico goriziano, fondatore del Kinoatelje.
Riconoscimento che quest'anno "incorona" il lavoro di Helke Misselwitz, una delle poche registe dell'ex DDR, di cui ha documentato il crollo in film che nel loro insieme si possono leggere come una cronistoria di un Paese che non esiste più. Emblematico, tra gli altri, il lungometraggio "Addio inverno", del 1989, una pietra miliare del cinema del reale. Pochi mesi prima della caduta del Muro, Helke Misselwitz attraversa in treno il Paese con la sua piccola troupe. Sono le donne a interessarla: di ogni età e classe sociale che raccontano le proprie frustrazioni personali e professionali, le loro speranze e aspirazioni. E il film si trasforma nel commovente ritratto di una società in via di cambiamento e liberazione.
Intorno al premio è costruito il programma del festival, che fino al 21 ottobre esplorerà il cinema della regista tedesca con una serie di proiezioni e incontri che toccheranno anche Nova Gorica (Kulturni dom), Trieste (Teatro Miela), Lubiana, San Pietro al Natisone, per chiudersi a Udine (cinema Visionario). La retrospettiva è preceduta, oggi e domani, da una sezione speciale dedicata ai cortometraggi di giovani filmaker, con lavori selezionati dagli studenti dell'Accademia di Nova Gorica e del Dams di Udine, e ospitata al centro culturale nuovogoriziano Mostovna.
Con questa parte del programma, sottolinea il Kinoatelje, l'associazione "continua a dare il suo contributo per lo sviluppo dei progetti transfrontalieri che offrono visibilità alla creatività dei giovani nel settore del cinema e del patrimonio audiovisivo di confine, per fare il punto su ciò che stanno portando avanti nell'ambito delle iniziative per la Capitale europea della cultura 2025".