Il Centro cinematografico della Slovenia lancia in questi giorni un nuovo allarme relativo alle dificoltà in cui si trovano numerose produzioni già iniziate, spesso in coproduzione con altri Paesi e che sono ferme da mesi per il blocco dei finanziamenti a seguito dell'emergenza coronavirus. Sono appena il 15% i mezzi erogati dal bilancio dello stato per questo genere di attività culturale. La situazione è grave soprattutto per gli autori che si trovano a metà strada nella realizzazione delle loro opere, una minaccia vera e propria alla continuità della produzione cinematografica e in definitiva un danno concreto, anche finanziario, quando si tratta di coproduzioni internazionali. Il blocco dei finanziamenti da parte del Ministero della cultura perdura già dalla primavera scorsa ed i professionisti del cinema oltre agli autori non sanno più a chi rivolgersi, anche perchè si tratta di professioni altamente specializzate e gli esecutori sono quasi sempre lavoratori autonomi che si trovano a gestire una condizione di precariato particolarmente grave. Fino alla fine dell'anno gli autori contano di ultimare tre lungometraggi, quattro docu-film e sei altre produzioni minori. Nonostante la grave situazione sanitaria e le difficoltà di bilancio cui si trova ad affrontare il governo il Centro cinematografico ritiene urgenti e indispensabili gli interventi straordinari in favore di questo settore della cultura. Da qui l'appello inviato al Ministero della cultura. (miro dellore)
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