Potrebbe mai aprirsi il 2020 senza il concerto di Capodanno dalla sala tutta oro e stucchi del Musikverein? Certo che no. Ma stavolta Vienna cambia "Marcia". Il famoso brano collocato tradizionalmente in chiusura di programma muterà nella parte finale perché il ritmico applauso che tutti conosciamo è frutto di un arrangiamento di Leopold Weninger, compositore iscritto dal 1932 al partito nazista e autore, fra le altre cose, di un inno a Hitler. I Wiener Philarmoniker, d'accordo con il direttore lettone Andris Nelsons, per la prima volta sul podio del concerto viennese, hanno commissionato all'archivio musicale dell'orchestra una nuova edizione, più vicina a quella scritta nel1848 da Joseph Strauss senior in onore del conte Radetzky, vincitore della Prima guerra d'indipendenza nel Lombardo-Veneto. Una versione che il primo violino dei Wiener ha descritto come "finalmente libera dalle ombre brune del passato". Ma che molti appassionati di musica, invece, e non solo loro, hanno definito piuttosto un eccesso di politicamente corretto. E non è mancato chi ha fatto notare come, per coerenza, di questo passo dovrebbe essere cancellato lo stesso concerto di Capodanno, nato nel 1939 per volontà di Hitler in persona dopo l'annessione dell'Austria alla Germania nazista. Morale: come scrive il Corriere, "meglio lasciare agli storici le revisioni e ascoltare valzer e marcette con animo lieto".
Ornella Rossetto