L'inizio di un anno di eventi, ma anche un manifesto per il futuro, la celebrazione di una collaborazione transfrontaliera che può essere di esempio per l'intera Europa. È tra le suggestioni più forti che ci lascia la lunga e festosa giornata inaugurale di GO!2025, la prima Capitale europea della cultura "borderless".
Il taglio del nastro ha avuto luogo in piazza Transalpina, emblema della caduta del confine dopo essere stato per decenni simbolo di divisione, spazio comune alle due città di Nova Gorica e Gorizia, dove ieri sono intervenuti due capi di Stato Nataša Pirc Musar e Sergio Mattarella. Nel giorno in cui si commemora la morte del poeta France Prešeren, ha detto Pirc Musar, "Slovenia e Italia celebrano insieme una giornata di pace, libertà, buoni rapporti di vicinato e rispetto reciproco". Un rapporto di amicizia fra due Paesi che si tengono per mano pur nella diversità, che hanno avuto il coraggio di lanciare una nuova cultura dei confini basata sulla comune identità europea, le ha fatto eco Sergio Mattarella, che durante l'incontro in mattinata aveva insignito la presidente slovena dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce.
A rendere speciale la giornata di ieri anche la variopinta sfilata che tra musica, canti e balli ha attraversato le due città, partendo dalla stazione ferroviaria di Gorizia per giungere dopo la sosta in piazza Vittoria, fino a piazza Bevk a Nova Gorica. Migliaia i partecipanti, tra gruppi folcloristici, performer, le fanfare della Polizia italiana e slovena e tantissimi i goriziani che si sono voluti unire al corteo, accompagnato dalla celebre sfera dell'artista Michelangelo Pistoletto, ricoperta di giornali del territorio con notizie che ne hanno segnato la storia.
Ed è stata una piazza del Municipio di Nova Gorica gremita ad accogliere nel tardo pomeriggio lo spettacolo inaugurale della Capitale: in un susseguirsi di coinvolgenti performance è stata proposta un'anteprima dei principali progetti del programma ufficiale approvato dalla Commissione europea ed è stata rievocata la storia sofferta e complessa di quest'area di frontiera, un luogo di sofferenze che è diventato di pace, e di cui la designazione congiunta di Nova Gorica e Gorizia a Capitale europea della cultura è destinata ad accrescere il senso di una ritrovata unione. "Mai più odio, mai più sobillazione di un popolo contro un altro popolo", le parole pronunciate nell'occasione dal primo ministro sloveno Robert Golob.
Ornella Rossetto, Valerio Fabbri, Dionizij Botter
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