È a Pola, ricordata da Dante nei celebri versi del IX canto dell'Inferno, che si conclude dopo le tappe di Roma e Verona, Dante Adriaticus, progetto dell'Anvgd per il centenario dantesco curato dal Comitato provinciale di Roma grazie a un contributo della legge 72/2001 dello Stato italiano a tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità di esuli italiani dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Dante, nella rilettura risorgimentale profeta dell'Italia e icona dell'irredentismo proprio per quei versi in cui insieme alla necropoli di Pola si cita il golfo del Quarnero "ch'Italia chiude e i suoi termini bagna", è figura molto cara al mondo della diaspora giuliano-dalmata, che nella condizione dell'esule Dante riconosce il proprio dramma. Finalità del progetto Dante Adriaticus, come spiega Donatella Schürzel, presidente del Comitato di Roma e vicepresidente nazionale vicario dell'Anvgd, "è quella di ricordare che, al di fuori degli odierni confini, l'italianità autoctona dell'Adriatico orientale è da salvaguardare, oggi più che mai, e da ricostruire nella sua plurisecolare presenza in loco".
Articolato il programma del convegno di Pola: storici, storici dell'arte e studiosi di letteratura di varia provenienza (numerosi dei quali anche dal nostro territorio) forniranno spunti e prospettive diverse sull'opera dantesca, con particolare riferimento alle sue ricadute e influenze nello sviluppo dell'italianità nell'area in questione, fra passato e presente. In serata la Comunità degli italiani di Pola ospiterà anche uno spettacolo teatrale dantesco che vedrà protagonista l'attrice di origini istriane Isabel Russinova, già impegnata in un precedente appuntamento di Dante Adriaticus. A coronamento del progetto, che gode del patrocinio della Regione striana e del Comune di Pola, la giornata di domenica proporrà una visita guidata alla necropoli di Nesazio e un itinerario sulle tracce di Dante nella città dell'Arena.