Dante e la Divina Commedia, un successo lungo settecento anni non solo in Italia. C'è un'influenza di Dante sul pensiero e sulle opere dei più importanti autori fuori
della penisola che rimane ininterrotta nei secoli. Nella letteratura slovena si potrebbe partire dal poeta romantico France Prešeren e arrivare al contemporaneo Alojz Rebula, senza dimenticare le traduzioni, l'ultima delle quali si deve al compianto Andrej Capuder. Nell'anno dantesco, Milan Dekleva, poeta e scrittore in primo piano al festival letterario Vilenica 2021, ha pubblicato un romanzo intitolato "Ballando con Dante". E il Settecentesimo è anche l'occasione della riscoperta di un 'Dante di frontiera' di un secolo fa: un volume bilingue edito a Gorizia e Lubiana nel 1921 per il sesto centenario della morte e contenente gli scritti dei maggiori studiosi del tempo, italiani e sloveni, da Benedetto Croce a Jože Debevec. In quegli anni turbolenti, un Dante oltre i nazionalismi.
Piace dunque segnalare l'omaggio che anche la radiotelevisione nazionale ha voluto ora dedicare al settecentenario dantesco, trasmettendo in diretta - sul canale culturale radiofonico Ars - il recital "Salvezza e aldilà", un evento fra letture e musica ospitato lunedì sera nella chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo a Gorizia. Curato dal Teatro stabile sloveno di Trieste e inserito nel calendario della quinta edizione dello Slofest, il festival degli sloveni in Italia, l'appuntamento ha accostato le terzine del grande poema di Dante, opera fondativa della lingua e della letteratura italiana, a brani dalla Passione di Škofja Loka, rappresentazione sacra del padre cappuccino goriziano Romualdo (al secolo Lovrenc Marušič) che può essere considerata il più antico testo drammatico sloveno: fu 'messo in scena' per la prima volta esattamente trecento anni fa, nel 1721. "Ciò che accomuna le due opere, va da sé diversissime fra loro, sono appunto i temi della salvezza e dell'aldilà", spiega Danijel Malalan, direttore artistico dello Stabile triestino e lui stesso fra gli interpreti del recital, "cose che sono state e sono tuttora molto importanti per una dimensione umana e in generale per una dimensione spirituale".
La serata di lunedì segna la ripresa, dopo l'interruzione dovuta al Covid, di una collaborazione dello Stabile triestino con la radio slovena che va avanti da diverso tempo all'interno del ciclo letterario Ars teatralis. "Ne sono molto contento", commenta Malalan, "perché siamo riusciti a mettere insieme due anniversari di grande rilievo".
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