Come premessa da ricordare che la lettera aperta al ministro della cultura Simoniti è stata sottoscritta dai rappresentanti di 70 istituzioni e da quasi 200 operatori culturali, che nella lettera si soffermano sulle gravi difficoltà in cui si trova la cultura, sugli errori compiuti dal ministero, rivolgendo infine un appello al ministro perchè inizi a lavorare per il bene del settore che rappresenta. A tale proposito va osservato che l'abbondanza, soprattutto di risorse e di opportunità, non è stata mai di casa in campo culturale, tuttavia in piena emergenza coronavirus la situazione rischia di precipitare. Ne va dell'esistenza dei singoli, dei liberi profesionisti in campo culturale, come pure dell'autonomia delle istituzioni culturali. I liberi professionisti sono circa un terzo del totale attivo in slovenia in campo culturale. Sono messi alle strette perchè privi già da mesi di mezzi sufficienti al fabbisogno quotidiano. In campo cinematografico la crisi di questi mesi è forse la più grave finora, in quanto gli autori, circa 1400, non ricevono dal 2018 le risorse pattuite e non sono in grado di ultimare i film già iniziati. In questo momento sono 33 i progetti cinematografici, molti in coproduzione estera, che attendono di essere ultimati. All'odierno dibattito online si sono fatti vivi anche i rappresentanti delle organizzazioni governative sfrattate dal ministro dal Centro culturale Metelkova di Lubiana. Uno sfratto che sta assumendo sempre più implicazioni politiche. Alcuni rappresentanti dei musei della Slovenia hanno a loro volta criticato il Ministero per la campagna di sostituzioni avviata ai vertici di alcune storiche istituzioni quali la Galleria d'Arte moderna, il Museo etnografico, il Museo di architettura e design. Il Ministero della cultura, neanche a dirlo, respinge tutte le accuse, mentre il ministro Vasko Simoniti fa orecchie da mercante. Intanto una parte dei finanziamenti per i musei più importanti è stata destinata alla fondazione di un nuovo Museo, il Museo dell'indipendenza della Slovenia. A detta degli esperti del tutto inutile. (miro dellore)
