L'operetta, che tenerezza, che allegria! È quel che ci vuole per festeggiare la fine del vecchio anno ma soprattutto l'arrivo del nuovo con il sorriso.
Diverte epperò fa anche riflettere lo spettacolo teatral-musicale messo in scena dal Dramma italiano con l'Associazione internazionale dell'operetta di Trieste.
Una lettura degli avvenimenti che, finita la prima guerra mondiale e crollata l'Austria Felix, coinvolsero i due porti dell'ex Impero. Un rivolgimento epocale con l'unione di Trieste all'Italia e un anno dopo l'entrata di Gabriele D'Annunzio a Fiume. "Per entrambe le città è stato un 'ribalton' seguito da profondi mutamenti" dice Maurizio Soldà, autore e regista di un testo che si mantiene volutamente lontano dalla retorica celebrativa della Grande guerra. In scena quattro interpreti danno vita ad altrettanti personaggi dell'epoca: Ilaria Zanetti nelle vesti di una giovane triestina di famiglia austriaca, cantante d'operetta che incarna il 'mito' asburgico, Gualtiero Giorgini nel ruolo del bersagliere seguace del Vate, il fisarmonicista Aleksander Ipavec nelle vesti di un musicista sloveno, e lo stesso Soldà a ricoprire la parte di un giornalista amico del letterato triestino Silvio Benco. Il tutto incorniciato da musiche dal vivo e canti popolari fiumani e triestini. (o.r.)
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