Era il 1994 quando usciva da Sellerio "La forma dell'acqua", prima delle avventure di Montalbano che tanta notorietà hanno regalato al suo creatore Andrea Camilleri. Ad oggi sono trenta i romanzi pubblicati dallo scrittore siciliano sulle inchieste del commissario di Vigata, sempre in vetta alle classifiche, con milioni di copie vendute e la fortunatissima serie televisiva interpretata da Luca Zingaretti. Ma Camilleri, che era nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre 1925, è stato autore di tanti altri libri, tutti pubblicati in età matura. Alternando ai gialli di Montalbano romanzi storici che rappresentano, diceva, "il tentativo di interpretare l'eterna complessità italiana". Camilleri amava la letteratura ma anche, e molto, il mondo del teatro. Come regista aveva infatti iniziato, negli anni Quaranta, dopo gli studi all'Accademia d'arte drammatica di Roma, dove ha anche insegnato. Poi era stato per trent'anni funzionario Rai addetto alla prosa radiofonica e sceneggiatore di memorabili film per la televisione. Al teatro era tornato la scorsa estate, magnificoTiresia, solo per un'ora e mezza sul palco del teatro greco di Siracusa. Come il mitico indovino di Omero accecato dagli dèi, anche gli occhi di Camilleri da tempo si erano spenti. Ma la mente restava brillante, lucida, l'ironia, le prese di posizione sulla politica e l'attualità quelle di sempre.
"Ho avuto una vita fortunata e non ho paura di morire", diceva nelle ultime interviste. I funerali si terranno in forma privata.
Ornella Rossetto