Il punto di partenza è il sito, www.filologicafriulana.it, integralmente bilingue, friulano e italiano (e dettaglio non secondario, attrattivo e facile da navigare).
Da lì i percorsi possono essere diversi e ci si può sbizzarrire perché le proposte di lettura e di consultazione dai cataloghi della Filologica spaziano su un ampio ventaglio
di argomenti. Ecco, dalle riviste sociali "Ce fastu?" e "Sot la Nape", il racconto del periodo di Quaresima tra sacro e profano insieme alla primavera, tempo di rinascita e di speranza, nelle parole dei poeti friulani. Si possono avere notizie sulla grande impresa dell'Atlante linguistico italiano, messa in cantiere negli scorsi anni Venti e affidata al linguista Ugo Pellis, che fino al 1942 condusse centinaia di inchieste dialettologiche da un capo all'altro d'Italia, compresa l'Istria. Un'opera che per la messe sterminata di informazioni può a buon diritto essere considerata "il corrispettivo del Vocabolario della Crusca dei dialetti". Dai numeri unici annuali della Società, poi, gli itinerari alla scoperta di leggende e tradizioni popolari in Friuli. E se ancora non fosse abbastanza, le cartoline storiche con le vedute di borghi e paesi friulani a inizio Novecento, e la bella selezione di fotografie dal fondo Pellis, uno straordinario archivio visivo, che raccoglie le migliaia di foto scattate dal linguista per meglio documentare il materiale linguistico e ancora oggi di eccezionale valore etnografico. Nel piccolo album costruito dalla Filogica per questa particolare occasione anche alcune immagini che rimandano al mondo istriano e dalmata, testimonianza di un'antica unità culturale che, nonostante tutto, ancora resiste.
Ornella Rossetto