Una mostra importante e speciale, che vuole sottolineare il patrimonio culturale europeo condiviso di Giuseppe Tartini (1692-1770), grande violinista e compositore, insigne didatta ma anche teorico della musica e intellettuale in dialogo con le maggiori personalità dell'Europa del suo tempo.
Così è stata presentata l'esposizione che sarà allestita da lunedì 28 novembre a venerdì 2 dicembre nella sala Yehudi Menuhin del Parlamento europeo a Bruxelles, omaggio della rappresentanza slovena a Strasburgo al "Maestro della Nazioni" (come Tartini venne definito per la fama raggiunta in tutta Europa dalla sua scuola di violino padovana) nel 330mo della nascita dell'artista di Pirano che cade in questo 2022, proclamato in Slovenia "anno tartiniano".
Una mostra che vede l'impegno congiunto del Dipartimento di studi linguistici e letterari dell'Università di Padova e di quello di musicologia dell'Università di Lubiana, e l'apporto di due grandi specialisti come i musicologi Sergio Durante e Nejc Sukljan. La personalità poliedrica di Tartini sarà illustrata attraverso un percorso strutturato su venti pannelli, suddivisi per ambiti tematici, con testi trilingui: sloveno, italiano e inglese.
È una felice concidenza che la rassegna venga accolta nella sala intitolata a Yehudi Menuhin, genio del violino a cui si deve - è stato ricordato - la primissima registrazione della celebre sonata tartiniana "Il trillo del diavolo", incisione risalente agli anni Trenta del Novecento. Due grandi interpreti incorniceranno con le loro musiche l'inaugurazione in programma martedì 29 dicembre: il violoncellista sloveno Domen Marinčič e il virtuoso violinista padovano Federico Guglielmo.
Dopo Bruxelles c'è il progetto di portare la mostra al Parlamento sloveno, a Lubiana, e si spera anche in Italia, a Padova.