Curatore di mostre supervisitate, Marco Goldin sale sul palcoscenico per raccontare con la sua maniera appassionata le ultime settimane della vita di Van Gogh, uno dei più grandi pittori impressionisti, morto suicida a 37 anni nel 1890, del quale il critico trevigiano è uno dei maggiori esperti.
Un racconto di novanta minuti, accompagnato dalle musiche di Franco Battiato eccezionalmente concesse per questa occasione, e dalle immagini dei dipinti e dei luoghi del maestro olandese, che prendono vita grazie ad animazioni video, con una scenografia immersiva ad alto tasso di suggestione, tra mandorli in fiore e campi di grano della Provenza.
"Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato" (questo il titolo dello spettacolo) è tratto dall'omonimo romanzo bestseller edito da Solferino firmato da Marco Goldin. Come nel libro, anche sul palco s'immagina il ritrovamento di un diario privato del tormentato artista dei Girasoli, visto da Goldin come "un eroe moderno, un eroe tragico", che toglie gli ormeggi quando ha portato a termine il suo compito; e il compito di Van Gogh - dice il critico - era quello di "consegnare al mondo i suoi colori nuovi".
In scena stasera al Politea ma Rossetti di Trieste, lo spettacolo ha registrato in questi mesi un susseguirsi di tutto esaurito, ed è stata appena annunciata la seconda parte della tournée, che ripartirà da Castelfranco Veneto a metà marzo ed è programmata per l'intera primavera. In autunno sarà poi la volta di Roma e del Sud Italia.