Solo alcuni mesi fa l'Orchestra d'archi del Conservatorio Tartini, che ora tornerà in scena a Trieste il prossimo 22 maggio, è stata invitata al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e poi si è esibita anche a Palazza Madama. Questo per dire del prestigio di cui gode l'istituzione musicale triestina, giunta nel 2023 al traguardo dei suoi 120 anni. Un compleanno che promette di essere festeggiato con tante iniziative, dopo il concerto di apertura con l'Orchestra sinfonica del Conservatorio già svoltosi in questi giorni al Politeama Rossetti: dalla nuova tournée della Ceman Orchestra, un ensemble formato da giovani talenti musicali dei Paesi del Centro-Europa che ripartirà attraverso molte capitali, ribadendo che la musica è uno straordinario ponte di comunicazione per superare ogni confine; alla partecipazione, la prossima estate, al Mittelfest di Cividale (nella messa in scena del "Castello di Barbablu" di Béla Bartok); passando per il centenario del Teatro Verdi di Muggia, che vedrà il debutto di una nuova produzione del Conservatorio, "Didone ed Enea", opera in tre atti di Henry Purcell.
Tutto ciò, senza dimenticare l'attività concertistica ordinaria, che nell'anno accademico in corso proporrà più di 150 concerti con la partecipazione di studenti e docenti.
Fondato nel 1903, il Tartini, che ha sede a Palazzo Rittmeyer, è uno dei 13 Conservatori storici italiani e uno dei più importanti anche in ambito europeo. Vi studiano oltre 600 allievi di varie nazionalità, che possono contare su un'offerta formativa di più di un centinaio di corsi, in massima parte di livello universitario, che spaziano dal perfezionamento strumentale alla direzione orchestrale, dalla composizione al teatro musicale fino al jazz e alle nuove tecnologie. Un ventaglio di proposte che, come ha annunciato il direttore Sandro Tortolano, "si apriranno a tutta Trieste il prossimo 26 maggio, in occasione dell'Open Day e quest'anno anche di una Open Night del Conservatorio".