Il tempo sospeso del lockdown tre anni dopo. Lo racconta con il sorriso uno spettacolo del Dramma italiano nato proprio durante la quarantena, il periodo che ci ha visti costretti e isolati nelle nostre case: "Il bonsai ha i rami corti", ideato e scritto da Giuseppe Nicodemo e Serena Ferraiuolo, quest'ultima anche protagonista in scena.
Nel maggio del 2020 la pièce riapriva a Fiume le porte del Teatro Ivan de Zajc dopo due mesi di stop per l'emergenza sanitaria, ora dopo numerose repliche (anche a Trieste) il monologo arriva a Pirano, per iniziativa della Comunità degli italiani "Giuseppe Tartini", che lo ospita stasera nella propria sede della Casa Tartini (ore 19).
"Vedremo - anticipa Giuseppe Nicodemo, coautore e regista - una Serena Ferraiuolo in grande forma, che ci presenterà Stefania Laganini: una donna che, al di là del lockdown che ci siamo lasciati alle spalle, vive comunque da sola. Quindi sentiamo un po' la solitudine che ci è rimasta nel cuore, però con il sorriso tra le labbra e un risvolto inaspettato nella parte finale. In cui vediamo Stefania dialogare con un'intelligenza artificiale, che userà le stesse parole che Alexia ci ha suggerito mentre facevamo le prove". Un riferimento molto attuale, quello all'intelligenza artificiale, aggiunge il regista. "Pensiamo anche alle varie applicazioni in Internet. Fa bene, fa male, è parte di noi? Ce lo chiediamo, con Serena".
E il bonsai, invece, quale ruolo ha nella storia? "Il bonsai, sempre quello di tre anni fa, anzi un po' cresciuto, è per così dire parte della protagonista Stefania Laganini, che lo accudisce come fosse una parte di sé".