Dopo due mesi di stop per l'emergenza sanitaria, a Fiume mercoledì 20 maggio riapre al pubblico il Teatro nazionale Ivan de Zajc, e lo fa con uno spettacolo della compagnia italiana, "Il bonsai ha i rami corti", una pièce per provare a sorridere, ora che una luce si intravvede in fondo al tunnel, sul confinamento cui ci ha costretti il virus. "Durante la pandemia, che ha comportato il blocco completo delle attività del teatro, due attori della nostra compagnia hanno deciso che non potevano stare fermi e non lavorare, e hanno creato uno spettacolo ispirato all'isolamento", racconta il direttore del Dramma italiano Giulio Settimo. "E quindi nasce dal Coronavirus 'Il bonsai ha i rami corti', firmato da Giuseppe Nicodemo e Serena Ferraiuolo, con in scena Serena Ferraiuolo. Un divertente monodramma, una classica commedia all'italiana".
È con fierezza che il Dramma italiano riapre le porte dello Zajc, spiega ancora il direttore. Un debutto che avverrà, chiaramente, nel rispetto di precisi protocolli sanitari atti a limitare le possibilità di contagio. Numero di posti ridotto in platea, palchi riservati a persone appartenenti alle stesso gruppo familiare, ingressi diversificati per evitare code e assembramenti. "Abbiamo organizzato un piano in modo che il pubblico possa entrare e uscire in sicurezza, e godere dello spettacolo in sicurezza", precisa Settimo.
La compagnia del Dramma italiano è tornata al lavoro da due settimane. In cantiere c'è anche un secondo spettacolo, "Il vangelo del nemico", tratto da un testo di Roberta Dubac, che sarebbe dovuto andare in scena l'11 maggio. Sono riprese le prove, ma la nuova data non è stata ancora definita.
Ornella Rossetto